lunedì 26 aprile 2010

Messa a punto: il punto d'incocco

La messa a punto "standard" è una cosa relativamente semplice che troverete anche in letteratura. Alcuni testi di arcieria parlano in modo specifico di ciò. Passare per questo stadio, prima di azzardare qualche variazione delle componenti dell'attrezzatura, è la cosa che vi consigliamo vivamente se non avete sufficiente esperienza.
Definizione di esperienza: "quando sbagliate una freccia, ovvero non sapete se l'errore è per colpa vostra o dell'arco, la vostra esperienza non è sufficiente".
Altra cosa che vi raccomandiamo è sceglietevi uno solo dei vostri colleghi più esperti e seguite unicamente le sue direttive.

Il punto d'incocco è la prima cosa da fare.
Generalmente fatto dal rivenditore o dal vostro istruttore, spesso ha una misura che si basa sull'asse appoggiato al rest, aumentato di 1/8 di pollice verso l'alto. Fatto salvo 1/8 in alto, suggeriamo invece prendere come asse la mezzeria del bottone berger. Se non avete il bottone, perché usate ancora l'arco scuola, mettete la base della squadretta sull'asse del foro filettato.
Vantaggi: qualunque sia la grossezza delle frecce che tirerete, potrete aggiustare il punto d'incocco operando solo sul rest senza dover rifare il punto sulla corda. L'asse della freccia premerà in mezzo al bottone, qualsiasi sia il diametro che userete. Il punto d'incocco un po' alto vi "perdonerà" un rilascio fatto male. Un punto d'incocco basso: no.
Verifica pratica.
Ponetevi con l'arco davanti al paglione - circa 3 m - scoccate la vostra spennata portandovi con la freccia paralleli al terreno (inclinazione 0°) e fate l'analisi dell'impatto della freccia sul paglione. Cocca verso l'alto: punto d'incocco alto; cocca verso il basso: punto d'incocco basso; freccia parallela al terreno: corretta. Ripetiamo: meglio alta che bassa.
(continua...)

domenica 18 aprile 2010

Prepararsi al tiro: il Kyudo.

Volevo parlarvi di Kyudo senza confondervi le idee ma cercavo le parole giuste...eccole:



Buona meditazione, Yomiro Tutjiri.

Mira nel rosso e prendi il giallo

Sono ormai passati diversi anni, più di venti, da quando un signore robusto, non troppo alto, con la barba, con l'aria affabile si avvicinò e mi disse: "Mira dentro il rosso. Non stare fermo nel giallo, galleggiaci dentro e rilascia velocemenete la freccia".
Così feci: Dieci a settanta metri!
Poi mi spiegò che era di passaggio e che mi ha visto tirare con l'arco. Si ricordò che era stato un arciere qualche tempo prima, che era stato istruttore e che aveva lasciato l'attività per motivi di lavoro.
Spesso mi capita di pensare a questo incontro e ringrazio la persona che mi diede quei suggerimenti: "Mira dentro il rosso...".
Ora, quando è necessario, suggerisco la stessa cosa ai miei colleghi arcieri e ai miei allievi.
Se tiri a 70 metri non ostinarti a tenere fisso il mirino nel giallo, sorreggilo, galleggiaci intorno, tieniti nel rosso, sgancia veloce senza strappi. Rilascia e mantieni l'allineamento.
Tieni un ritmo costante e non guardare troppo il binocolo. Se la prima freccia è andata dentro, perchè le altre non dovrebbero fare lo stesso?
Mirare nel rosso permette agli arcieri meno esperti, o agli arcieri poco in forma, di concetrarsi maggiormente nel tiro.
"Trascurare" la mira, una volta trovata la posizione, aiuta a rimanere fluidi nell'azione.
Forse avrete già sentito l'espressione: "eccesso di mira", oppure: "rimanere troppo su". Bene. Pensate che la mente non è in grado di controllare la concentrazione per non più di tre secondi. Operate con consapevolezza e concentrazione soprattutto nel momento del rilascio. Due secondi di fatica per pensare a nulla e visualizzare la vostra freccia nel centro del bersaglio. Il resto lo conoscete, lo avete gia fatto migliaia di volte. In fin dei conti: "Io miro, Tu tiri"...
Ciao, Mirco.