lunedì 19 maggio 2014

GLI ISTRUTTORI...

Una cosa difficile da sopportare degli istruttori è la loro continua interferenza.
Se stiamo tirando tutte le frecce nel giallo, siamo soddisfatti, ci stiamo divertendo ma arrivano "loro". Ci dicono che il gesto non era pulito, la conclusione era strappata, dovremmo mantenere di più la posizione a "T" dopo il tiro, insomma si comportano da veri scocciatori e guastafeste.
Quante volte lo abbiamo pensato, ma quando "loro" siamo diventati "noi" la cosa ci sembra un po' diversa e l'interferenza - un metodo didattico per l'apprendimento - ci sembra giustificata, anzi assai utile.
Tra i vari gradi di interferenza c'è senz'altro il cambiare posto alla visuale dopo una serie di buoni tiri, dall'alto al basso e viceversa. Far tirare sulla paglia è utile per il riassetto del "concetto" di volée. Alcuni giochi come il "Tiro golf" (Cfr. altro post) sono utili per acquire la precizione e stimolare la concentrazione. Anche l'esagerazione di posizoni scorrette - tirare con la spalla dell'arco alzata, sbilanciando i piedi ecc. - è una utile interferenza per scoprire cosa succede alla freccia se tiriamo commettendo certi tipi di errore di postura.
Se possiamo tirare alle lunghe distanze, in allenamento è preferibile inserire l'interferenza di allontanarci o avvicinarci alla distanza di gara. Se la distanza di gara è di 70 m, tiarare a 90 e 50 m è utile per interferire sulla postura. Si possono inoltre scoprire alcune imperfezioni sulla messa a punto dell'arco.
Quindi fatte salve le verifiche degli allineamenti e dei contatti, controllata la posizione della mano sull'arco e il suo "timone": il pollice, "strappata l'ultima membrana di paura di sbagliare", l'interferenza sulla distanza negli allenamenti permette un maggiore controllo della posizione, soprattutto nella fase dinamica del tiro.
(continua)

venerdì 2 maggio 2014

Mirini per il tiro con l'arco

Mirini per il Tiro con l'Arco
Una prerogativa dell'arco olimpico è di essere dotato di mirino. Oltre al "vistoso" sistema di stabilizzazione ed altri utilissimi accessori quali il clicker, è il mirino che conforma la specialità olimpica (OL) e si distingue dalla più "semplice" arco nudo (AN).
Il mirino, importante sistema di puntamento, può essere davvero complesso nel suo meccanismo ma la sua funzione è elementare, quasi banale: sostenere una diottra; un punto di mira nello spazio in parallasse all'arco, interposto tra l'occhio dell'arciere e il bersaglio da colpire.
Rinvieremo la trattazione sulla differenza tra le tecniche di mira tra arco nudo, arco olimpico (mirato) e arco compound (CO), per concentrarci sul vero problema: come fare per tenere fermo un punto nello spazio ed avere la possibilità di regolare la sua posizione.
Nel fare ciò riassumiamo gli elementi principali del mirino per il tiro con l'arco.
Essi sono la diottra e il corpo del mirino. La diottra è contenuta in un corpo che le consenta i movimenti laterali, generalmente è un cursore a vite che svolge questo lavoro. Ottimi sono i cursori con movimento micrometrico a scatto. Un giro del cursore corrisponde a dieci scatti, ovvero un millimetro di spostamento laterale della diottra. Il corpo del mirino contiene il sistema di regolazione verticale, distinguiamo quindi due sistemi di regolazione sull'asta graduata: a cremagliera o con vite senza fine. La diottra si sposta in alto e in basso con movimenti micrometrici. Sono da preferire i mirini che consento tali spostamenti verticali con piccoli scatti azionando la vite senza fine sull'asta graduata o il cursore verticale del corpo della diottra sulla cremagliera. Dopo avere azionato lo spostamento si usano le viti di fermo per bloccare il cursore.
Una differenza che può risultare non solo estetica, è la posizione del corpo del mirino. L'asta graduata tutta in avanti, oppure posta in aderenza al riser. I mirini con la parte meccanica collegata all'arco hanno il vantaggio di permettere la riduzione del numero delle viti di "fermo" di sicurezza. Infatti le sollecitazioni e le vibrazioni sono inferiori più è prossimo al baricentro dell'arco. L'altro tipo di mirini con l'asta graduata posta in avanti sono preferiti anche se in genere richiedono di essere di ottima qualità. A tal proposito, abbiamo osservato - sebbene non sia una regola - che il numero delle viti di fermo sono inversamente proprorzionali alla qualità del mirino.
I mirini raffigurati nell'immagine rappresentano una selezione minima rispetto alla quantità di mirini che sono stati messi in commercio negli ultimi vent'anni. Leggendario è AGF Safari il cui corpo, con regolazione micrometrica rigorosamente "svizzera", ha salvato numerose volte dalla dimenticanza del fissaggio della barra di alzo su cui è posta la diottra. Le vibrazioni danno rumore ma l'asta è incastrata al fulcro. Negli altri casi invece le vibrazioni  possono far "saltare" il corpo della diottra lungo l'asta graduata senza che l'arciere possa aggorgersene, generalmente un tiro in alto al bersaglio è l'allarme dell'anomalia.
Per concludere non possiamo esimerci dal ricordare un altro grande mirino dall'eleganza incomparabile: Arten's Olimpic. il cui corpo, con regolazione a cremagliera, era posto in aderenza al riser.