giovedì 27 aprile 2017

La Biomeccanica nel Tiro con l'Arco




La capacità e la disponibilità di tempo per arrivare al "massimo" può essere per noi un limite, tuttavia possiamo essere più competitivi migliorando la nostra efficienza con un percorso di allenamento progressivo.
L'efficienza biomeccanica nel tiro con l'arco è una evidente necessità che spesso trascuriamo in favore della potenza e il numero di frecce, quasi mai sufficiente per affrontare la prossima gara...

"Più Watt con l'assetto corretto" è uno slogan che rende chiara l'idea. Il costo metabolico può essere reso con efficacia se il "lavoro" viene ottimizzato. "Ogni atleta nel proprio sport è sempre alla ricerca del miglioramento prestativo; occorre lavorare sodo impostando il proprio trainig intorno ai cardini della performance, forza, resistenza ed efficienza del gesto atletico".
Il gesto quindi è una cosa da curare, soprattutto nel tiro con l'arco.

L'influenza biomeccanica del gesto può essere influenzata da eventi imprevisti che portano all'eccessiva attenzione di controllo sul gesto stesso. Un errore, per esempio, può influire sull'attenzione che si presta nel tirare le frecce successive; ci si concentra sul "non sbagliare" invece di fare un gesto corretto.
L'efficienza biomeccanica viene meno per "eccesso di controllo".
Viceversa, una sequenza di buoni tiri, migliora la nostra efficienza biomeccanica e libera il gesto dagli eccessi di controllo razionale. Ricorderemo quindi una bella gara, con una serie di frecce che "si son tirate da se", quindi senza fatica da parte nostra.

Un fondamentale esercizio di allenamento, a cui si rinuncia troppo spesso, è il tirare alcune frecce a breve distanza prima di cimentarsi alle distanze di gara. Questa rinuncia comporta, a nostro parere, una perdita di efficacia biomeccanica. Liberare il gesto prima di concentrarsi sulla mira, favorisce un buon allenamento.

Gli argomenti correlati alla efficienza biomeccanica sono la "respirazione" e la "back tension". Quasi tutti gli arcieri che non possono dedicare molto tempo agli allenamenti soffrono - chi più, chi meno - di "target panic". In altre parole si trovano a fare meno punti in gara che in allenamento.
Affrontremo questi argomenti con esercizi "mirati" cercando di invertire questa noiosa tendenza e fare il massimo dei punti durante le gare. Pensate sia possibile?

Vi lasciamo con questo pensiero e vi proponiamo una intervista fatta a Darrel Pace sul suo record conseguito in Giappone a Kumamoto nel 1979, di punti 1341, che superò il record di Giancarlo Ferrari  del 1977, di punti 1318.

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