mercoledì 13 ottobre 2010

Mestre: una arceria a chilometri zero.

L'economia e l'inquinamento ci spingono a riflettere anche per gli acquisti di materiale arceristico. Cercare vicino a casa un appoggio e competenza tecnica sui materiali per il tiro con l'arco è la scelta vincente per tutti.
Vi segnaliamo il nuovo sito dell'Arceria Marin di Mestre e vi raccomandiamo la visita del negozio. Competenza e cortesia a chilometri zero. Anche per chi viene da lontano si assicura un viaggio fruttuoso. http://www.arceriamarin.it/

Per la messa a punto degli archi potete contare anche sulla pluridecennale esperienza degli istruttori della Compagnia di Arcieri Conte di Carmagnola della quale Mario Marin è il Presidente. La richiesta di un intervento di poche ore può risolvere mesi di fatiche!

Yomiro resta a disposizione su Skype: dimaprogetti.

venerdì 10 settembre 2010

Una buona freccia in faretra

Se non siete stati messi al corrente vi informiamo che i vostri istruttori di tiro con l'arco hanno ricevuto il Manuale Fita per Istruttori - livello intermedio.
Per completezza di informazione esiste un manuale per il primo livello che è stato prodotto in formato cartaceo, questo invece è su supporto mini DVD.
E' un interessante lavoro che ci permetterà maggiori approfondimenti didattici soprattutto nella delicata fase di crescita dell'arciere che, dopo il corso di primo livello, inizia ad avere la consapevolezza delle difficoltà che lo aspettano durante i primi risultati agonistici.
Il testo originale è in inglese ed è stato tradotto in italiano.
Saranno molto utili agli istruttori i video dei seminari tenuti a Roma nel 2009. Crediamo che questo lavoro possa essere di indubbia utilità anche agli arcieri che sentono la necessità di un approfondimento teorico sul tema del tiro con l'arco.
Sono a disposizione per chiarimenti, Mirco Mastandrea.

lunedì 30 agosto 2010

CONTATTI

Se volete rivolgermi qualche quesito, scambiare una opinione o trasmettermi le vostre testimonianze o esperienze, potete scrivere a arcmasta@gmail.com o chiamarmi al seguente contatto:

Skype: dimaprogetti

Cordialmente, Mirco Mastandrea.

mercoledì 21 luglio 2010

La posizione

Una immagine che vale mille parole. L'impeccabile posizione di Marco Galiazzo è ciò che cerchiamo di perseguire nella concentrazione prima del rilascio.
Visualizzate ciò che sta vedendo l'arciere. Provate a simulare il tiro di fronte allo specchio. Indagate sulla senzazione di forza nella trazione, galleggiate con la mano dell'arco e vedete il giallo attraverso il mirino... Fuori l'aria, la freccia è già partita...mantenete la posizione fino alla visualizzazione dell'impatto della freccia.
Accidenti, 8! Bhe, riprovate!

sabato 26 giugno 2010

Aggiornamento del blog


Oltre ad una nuova veste grafica, la cosa più importante, relativa all'aggiornamento del blog, è la nuova sezione: "I link di Yomiro".

Spero che siate tutti d'accordo con me che la condivisione e l'empatia per il TIRO CON L'ARCO sia veramente l'unica cosa importante.

Un ringraziamento e salutone a tutti,
Mirco Mastandrea.

domenica 16 maggio 2010

La mira indotta

Se avete già provato l'allenamento del precedente post: "Allenamento Sumji Sura", e pensate di avere l'arco "abbastanza a posto", il test di allenamento che proponiamo ora, vi migliorarà il raggruppamento delle frecce nel tiro all'aperto.
Derivato dall'allenamento indoor con tiri a 18 m su targa rovesciata (quadro bianco da 40x40 cm), su cui si effettuano volee di raggruppamento senza un particolare punto di mira, il tiro con la "mira indotta" alle distanze Fita (maschile: m 90-70-50-30 m; femminile: m 70-60-50-30), viene suggerito invece su targhe regolamentari. Rispetto al già citato allenamento "Sumji...", i punti verranno assegnati misurando la circonferenza massima della rosata con il metro da sartoria. Allo scopo sono ottimi anche i metri di carta dei magazzini del "fai da te".
Lo scopo principale è quello di "distrarre" la mente dal risultato dei punti e di concentrarla sul "concetto di volee". Indurre quindi la mente a pensare solo all'esecuzione del tiro evitando gli eccessi di aspettative nella ricerca del giallo. E' noto che gli "eccessi di mira" rallentano il tiro e lo rendono poco fluido causandone l'allargamento della rosata. Tecnicamente poi è più facile spostare una intera volee nel centro, agendo con correzioni dell'arco - con il mirino o con il "berger" - pittosto che intervenire sull'arciere per ogni singola freccia. Se poi il nostro livello di preparazione non ci consente di ottenere una buona rosata, è proprio questo l'allenamento che fa per noi. Ripetere il test fino ad ottenere rosate di misura costante ed infine tornare al test principale segnando i punti.
I due test di allenamento sono integrabili. I risultati intrecciati possono rivelare le potenzialità dell'arciere o le sue carenze. Per esempio: buone rosate e scarsi punteggi, possono rilevare un cattivo controllo dell'arciere nel passaggio tra le diverse distanze. Il potenziale è elevato ma forse i tempi di esecuzione del tiro non sono sempre gli stessi - eccesso di mira o semplice emotività - lavoriamo allora sulla respirazione per controllare il ritmo nell'esecuzione della volee. Buon lavoro a tutti!

domenica 9 maggio 2010

Allenamento Sumji Sura

ALLENAMENTO PER AVVIAMENTO AL FITA
La stagione dei Fita all'aperto è già attiva da qualche settimana.
Se avete già "fatto" il mirino alle diverse distanze (maschile: m 90-70-50-30 m; femminile: m 70-60-50-30), vi suggeriamo un allenamento di interferenza per fare emergere le criticità.
Questo allenemanto si basa su un test "mini-gara" composto da quattro volee da sei frecce più una volee di prova.
Partite da 90 m (70 m per le donne) con la volee di prova.
Controllate il vento, il vostro stato di forma, il raggruppamento delle frecce.
Controllate l'impatto delle prime frecce poi, circa il raggruppamento, vi suggeriamo di tirare con calma ma con ritmo costante, senza guardare il binocolo o il cannocchiale. Se avrete preventivamente numerato le frecce, riconoscerete quali sono le frecce di raggruppamento. Iniziate la gara: una sola volee da sei frecce a 90 m, recuperate, un'altra a 70 m e così via fino a 30 m. Per i 50 e i 30 m tirate le sei frecce in due gruppi da tre. Ciò permette di spezzare il ritmo come in gara. La somma dei punteggi (senza barare...) sarà dato moltiplicando per sei. Otterremo così il punteggio "simulato" del Fita, ovvero la punta massima in gara.
Le criticità, se ci sono, emergeranno sia per la messa a punto che per l'impostazione di tiro dell'arciere. Infatti non avendo alcuna possibilità di "spalmare i tiri cattivi" su più volee, si evidenzieranno i diffetti.
Potrete così fare seguire all'allenamento una buona messa a punto dell'arco (consigliamo il tunnig a diverse distanze), oppure farvi osservare nel tiro da un collega mentre passate da una distanza all'altra.
A titolo di esempio diamo alcuni punteggi alle diverse distanze e il metodo di stima della punta massima: 90m = 40 punti, 70m = 44, 50m = 48, 30m = 52; totale 40+44+48+52=184; punta massima 184x6=1106.

NB: L'allenamento "Sumji Sura" è pensato per arcieri che hanno poco tempo per allenarsi ai Fita. Se dalle criticità emergono punteggi scadenti in alcune distanze, lavorate per qualche volee in più per migliorare la prestazione della distanza. Ripetete poi il test precedente e in bocca al lupo!

lunedì 26 aprile 2010

Messa a punto: il punto d'incocco

La messa a punto "standard" è una cosa relativamente semplice che troverete anche in letteratura. Alcuni testi di arcieria parlano in modo specifico di ciò. Passare per questo stadio, prima di azzardare qualche variazione delle componenti dell'attrezzatura, è la cosa che vi consigliamo vivamente se non avete sufficiente esperienza.
Definizione di esperienza: "quando sbagliate una freccia, ovvero non sapete se l'errore è per colpa vostra o dell'arco, la vostra esperienza non è sufficiente".
Altra cosa che vi raccomandiamo è sceglietevi uno solo dei vostri colleghi più esperti e seguite unicamente le sue direttive.

Il punto d'incocco è la prima cosa da fare.
Generalmente fatto dal rivenditore o dal vostro istruttore, spesso ha una misura che si basa sull'asse appoggiato al rest, aumentato di 1/8 di pollice verso l'alto. Fatto salvo 1/8 in alto, suggeriamo invece prendere come asse la mezzeria del bottone berger. Se non avete il bottone, perché usate ancora l'arco scuola, mettete la base della squadretta sull'asse del foro filettato.
Vantaggi: qualunque sia la grossezza delle frecce che tirerete, potrete aggiustare il punto d'incocco operando solo sul rest senza dover rifare il punto sulla corda. L'asse della freccia premerà in mezzo al bottone, qualsiasi sia il diametro che userete. Il punto d'incocco un po' alto vi "perdonerà" un rilascio fatto male. Un punto d'incocco basso: no.
Verifica pratica.
Ponetevi con l'arco davanti al paglione - circa 3 m - scoccate la vostra spennata portandovi con la freccia paralleli al terreno (inclinazione 0°) e fate l'analisi dell'impatto della freccia sul paglione. Cocca verso l'alto: punto d'incocco alto; cocca verso il basso: punto d'incocco basso; freccia parallela al terreno: corretta. Ripetiamo: meglio alta che bassa.
(continua...)

domenica 18 aprile 2010

Prepararsi al tiro: il Kyudo.

Volevo parlarvi di Kyudo senza confondervi le idee ma cercavo le parole giuste...eccole:



Buona meditazione, Yomiro Tutjiri.

Mira nel rosso e prendi il giallo

Sono ormai passati diversi anni, più di venti, da quando un signore robusto, non troppo alto, con la barba, con l'aria affabile si avvicinò e mi disse: "Mira dentro il rosso. Non stare fermo nel giallo, galleggiaci dentro e rilascia velocemenete la freccia".
Così feci: Dieci a settanta metri!
Poi mi spiegò che era di passaggio e che mi ha visto tirare con l'arco. Si ricordò che era stato un arciere qualche tempo prima, che era stato istruttore e che aveva lasciato l'attività per motivi di lavoro.
Spesso mi capita di pensare a questo incontro e ringrazio la persona che mi diede quei suggerimenti: "Mira dentro il rosso...".
Ora, quando è necessario, suggerisco la stessa cosa ai miei colleghi arcieri e ai miei allievi.
Se tiri a 70 metri non ostinarti a tenere fisso il mirino nel giallo, sorreggilo, galleggiaci intorno, tieniti nel rosso, sgancia veloce senza strappi. Rilascia e mantieni l'allineamento.
Tieni un ritmo costante e non guardare troppo il binocolo. Se la prima freccia è andata dentro, perchè le altre non dovrebbero fare lo stesso?
Mirare nel rosso permette agli arcieri meno esperti, o agli arcieri poco in forma, di concetrarsi maggiormente nel tiro.
"Trascurare" la mira, una volta trovata la posizione, aiuta a rimanere fluidi nell'azione.
Forse avrete già sentito l'espressione: "eccesso di mira", oppure: "rimanere troppo su". Bene. Pensate che la mente non è in grado di controllare la concentrazione per non più di tre secondi. Operate con consapevolezza e concentrazione soprattutto nel momento del rilascio. Due secondi di fatica per pensare a nulla e visualizzare la vostra freccia nel centro del bersaglio. Il resto lo conoscete, lo avete gia fatto migliaia di volte. In fin dei conti: "Io miro, Tu tiri"...
Ciao, Mirco.

venerdì 12 marzo 2010

Respirazione: la chiave di volta dell'arco (1)

Il solletico del reggicalze.
"Bull Durham - Un gioco a tre mani" USA 1988, di Ron Shelton con Kevin Costner, Susan Sarandon, Tim Robbins.
"Insegnante di lettere anticonformista e appassionata di baseball sceglie ogni anno un giovane della squadra "Durham Bulls" al quale si dedica anima e corpo per farlo maturare in tutti i sensi. Un giorno, però, deve scegliere tra un pivello con "un braccio da un milione di dollari" ed un intelligente giocatore maturo che non ha mai cercato il successo..." (cfr. "Il Morandini, dizionario dei film" di Laura, Luisa e Morando Morandini - Zanichelli)
Vi ricordate questo film? Rammentate come Susan Sarandon riesce a risolvere il problema di Tim Robbins (il pivello) che lancia delle "bombe" dappertutto tranne che nel piatto del battitore?
Gli fa indossare, sotto i pantaloni della divisa, un reggicalze femminile!
Il lanciatore, distratto dalla "presenza" che gli accarezza le gambe, non pensa più alla paura di sbagliare...
Allora: vi possono insegnare la respirazione nel tiro con l'arco, ma quello che ne fate è sempre una cosa della vostra intimità. Detto più rudemente, come giocatore maturo: è sempre affare vostro.


La letteratura sul tiro con l'arco non trascura l'argomento ma è spesso considerata una componente, non il fondamento: la chiave di volta.
Chi affronta letture più approfondite sul tema della respirazione è normalmente più avvantaggiato di altri. Yoga, Zen, Tai Chi, Qigong, arti marziali, ecc. Indubbiamente ottime discipline per l'approccio e lo studio della respirazione.
Link: http://www.youtube.com/watch?v=IVV4MW7cVqI



Ma ci manca il tempo e la stagione dei Fita si avvicina. Vogliamo prepararci alle gare all'aperto. Meglio, si respira molto meglio all'aperto. In palestra non aprono mai le finestre per risparmiare il riscaldamento... Tirare dopo che hanno fatto una partita di pallavolo ti fa passare la voglia di controllare la respirazione...


Bene. Ora siete davanti al bersaglio. E' gara. E' scattato il giallo. Avete due frecce nel 10... e poco tempo per tirare la terza. Cosa fate?
A proposito, siete anche circondati dagli altri arcieri che hanno già finito la loro volee, che vi stanno osservando, l'arbitro vi guarda e il direttore dei tiri è pronto per fischiare... e aspettano tutti solo voi.
Bella pressione, non vi pare?
Allora voi fate come sempre avete fatto! Buttate fuori tutta l'aria dai polmoni e li svuotate completamente spingendo in dentro l'addome, fate un bel respiro profondo e portate avanti l'arco verso il bersaglio facendo uscire l'aria, andate in trazione riempendo i polmoni non più della metà della loro capacità, ancorate e, continuando l'azione di trazione, fate uscire l'aria mentre la corda vi "attraversa le dita".
Rilascio perfetto: 10! TRENTA.
Avete pensato alla vostra respirazione (o al vostro reggicalze). Null'altro.
Su questo argomento, che è la chiave di volta dell'arco, ci torneremo.
Un salutone, Mirco.

domenica 28 febbraio 2010

Recuperiamo i punti

Fare i "cinquequaranta" (540/600) indoor e i "millecentocinquanta" (1150/1440) nel Fita è un momento importante per tutti gli arcieri.
Per alcuni è il punto di arrivo, per altri quello di partenza.
Qualsiasi sia il nostro obiettivo, la consapevolezza di poter fare di più è la cosa che ci accomuna tutti.
Si possono ridurre gli errori, non evitarli.
Quello invece che faremo noi è lavorare sulle imperfezioni.
Gli otto e i sette prima o poi arrivano (quando non sono dei tre o dei quattro), di questo parleremo poco; l'unica cosa è trovare la forza di ricominciare e dopo un tre fare un dieci aiuta molto a non "buttare" la gara.
Concentreremo invece la nostra ricerca e il nostro allenamento a risolvere il problema più grave: i "nove".
Bravo!... direte voi, magari facessi tutti nove. Ecco, questo è il punto: ci si accontenta di tirare frecce imperfette purchè i punti della volee facciano come somma il fatidico "ventisette".
Bisogna lavorare a risolvere le imperfezioni, gli errori si commettono e su questo non ci piove, ma le imperfezioni sono il vero problema dei punti perduti. Ci si accontenta di un nove, poi di un otto e infine si spera di non fare meno di sette, intanto i muscoli delle spalle si contraggono, e la mano della corda strappa, il braccio dell'arco diventa pesante e il morale scende alle ginocchia. Il risultato è che i punti fatti in allenamento sono sempre più lontani.
Riprenderemo presto il discorso, nel frattempo osservate il rilascio delle due atlete della finale femminile a Nimes del 2008 che ho trovato in questo link: http://www.youtube.com/watch?v=Uvbo66hLecM
Il rilascio - finale femminile Nimes 2008



venerdì 19 febbraio 2010

Galiazzo e Frangilli a Nimes 2008

Ho trovato questo interessante link e ve lo propongo.
Un saluto, Mirco.
http://www.youtube.com/watch?v=Wu6MjJcR51Y

mercoledì 17 febbraio 2010

L’arciere verso la competizione

L’ARCIERE VERSO LA COMPETIZIONE

Abbiamo programmato per il mese di marzo 2010 una serie di incontri di allenamento per migliorare le nostre performance. Quante volte abbiamo sentito dire: "In allenamento ho fatto 20 punti in più”.

Oppure: “Ho fatto bene nei tiri di prova ma poi la gara non ho più tirato bene”. Ciò in letteratura viene definito come “sindrome dei tiri di prova”. Cercheremo insieme qualche antidoto ma soprattutto useremo i tiri di prova per fare le prove e la gara per tirare bene.


PROGRAMMA MESE DI MARZO 2010

Primo Intervento
Riscaldamento e tiri liberi
Tiri liberi: compilazione schede (lavoro a coppie)
Prime osservazioni e “misure”
Il meglio delle cinque volee
Completamento schede: il materiale personale
Secondo Intervento
Riscaldamento analisi e scomposizione del tiro
Esercitazione parte 1: “Le attuali tecniche di tiro”
Esercitazione parte 2: “Visualizzazione e concentrazione”
Esercitazione parte 3: “Le frecce di prova”
Tiri liberi: analisi e gestione dell’errore (lavoro a coppie)
Terzo Intervento
Esercitazione parte 4: “Riscaldamento e interferenze nel tiro”
Programma di allenamento personale: “Punte massime”
Preparazione mentale alla gara
Frecce di prova
Il meglio delle cinque volee
Quarto Intervento
Riscaldamento e tiri liberi
Esercitazione parte 5: “Autoanalisi dell’errore”
Ricominciamo daccapo: “Autogestione dell’errore”
Programma di allenamento personale: “Plateau”


Un caro saluto, Mirco.

arcmasta@gmail.com

domenica 14 febbraio 2010

Non ti "irare"

Il tiro con l'arco.
In questo blog parleremo di arcieria e di come affrontare le problematiche connesse alla tecnica di tiro e alla messa a punto del materiale.
Io "miro" e tu "tiri". In realtà è solo uno scherzo il verbo non è mirare o tirare ma semplicemente irarsi :-)
Non sottovaluteremo nemmeno il beneficio ottenuto dal praticare questo sport. Controllo di e rilassamento. Ottimo dopo una giornata intensa di lavoro sotto stress.
A presto, Mirco.