domenica 14 maggio 2017

Arcieri verso la competizione - come allenarsi con profitto




Come allenarsi con profitto?
Il percorso verso la competizione  per ottenere buoni risultati con volée nella "media", è cambiato. Ora è necessario ottenere il massimo da ogni singola freccia. Lo impone la modalità competitiva  dell'Olympic Round. (Cfr. Regolamento Tecnico di Tiro - Libro 2)
Il "mitico" FITA Round, 144 frecce - alle distanze: mattina 90, 70m, pomeriggio 50, 30 m - portava chiunque a privilegiare il "concetto di volée" pittosto che il "concetto di singola freccia". Uno sbaglio o due non erano poi così gravi, perfino una "M" non era una catastrofe.

Nella formula O.R. le cose sono cambiate. Il numero di frecce da tirare per la qualificazione agli scontri finali acquistano minore importanza (72 frecce o 36, a seconda dell'organizzazione, a 70m).

Esecizio di interferenza tra freccia e freccia
Questa "nuova" natura della competizione ha modificato l'approccio competitivo degli ultimi tempi. Ogni freccia ha infatti importanza rilevante, cioè il concetto di volée come "media" da "tenere" è venuto meno.

Si è dovuto quindi spostare l'attenzione su ogni singola freccia. Il "ritmo" per ottenere una buona rosata non ci aiuta, acquista invece più importanza l'attenzione sul "tempo" (timing) di esecuzione per ogni singola freccia (The best archery shots ever! - del filmato incorporato al post ).

L'articolo di Antonio Aita, Tecnico federeale emerito, dellottobre 2010, aiuta a comprendere quali siano ora i problemi per chi voglia affrontare la competizione. Infatti nella frase che riportiamo "l'importante è fare un punto più dell'avversario e non sperare che lui ne faccia uno in meno", vi è tutto il significato degli scontri diretti dell'Olympic Round.

Se un tempo l'arciere poteva "battersi per superare se stesso" potendo ignorare il punteggio conseguito dagli altri arcieri durante loa competizione, ora con l'O.R. non può proprio farlo, perchè dovrà battersi per superare l'avversario. 

Vi invitiamo ad un simpatico esercizio per l'allenamento O.R. da provare giocando contro se stessi.
Una freccia, un lancio di dadi. Poi s'inverte, un lancio di dadi e una freccia. L'emozione è cercare di battere il punto dei dadi. L' 11 e il 12 possono essere considerati nulli, oppure per una maggiore difficoltà, dare il punto 10.

L'imprevedibilità e l'interferenza causata dal gettare i dadi è un'ottima ragione per sottoporsi allo stress di cercare il massimo punteggio in ogni "rilascio".

L'esercizio è utile per migliorare anche la postura se, dovendo abbandonare la linea di tiro per riprenderla dopo ogni l'ancio di dadi, saremo costretti a superare lo stress di ritrovare la posizione di tiro.
Fare questo esercizio con un amico molto fortunato che lancia i dadi, è un vero divertimento per tutti!

Le pratiche tabelle in appendice all'articolo succitato di Aita, sono di grande utilità per esercitare l'attenzione dell'atleta su ogni singola freccia.

"Il dado è tratto" è un esercizio di interferenza che prende spunto dalle tabelle di Aita ed è rivolto agli arcieri verso la competizione.

Nessun commento:

Posta un commento