
Il tiro con l'arco. In questo blog parleremo di arcieria e di come affrontare le problematiche connesse alla tecnica di tiro e alla messa a punto del materiale. "IO MIRO TU TIRI" in realtà è solo uno scherzo il verbo non è mirare o tirare ma semplicemente irare :-)
mercoledì 13 ottobre 2010
Mestre: una arceria a chilometri zero.

venerdì 10 settembre 2010
Una buona freccia in faretra
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lunedì 30 agosto 2010
CONTATTI
mercoledì 21 luglio 2010
La posizione

Visualizzate ciò che sta vedendo l'arciere. Provate a simulare il tiro di fronte allo specchio. Indagate sulla senzazione di forza nella trazione, galleggiate con la mano dell'arco e vedete il giallo attraverso il mirino... Fuori l'aria, la freccia è già partita...mantenete la posizione fino alla visualizzazione dell'impatto della freccia.
Accidenti, 8! Bhe, riprovate!
sabato 26 giugno 2010
Aggiornamento del blog

Oltre ad una nuova veste grafica, la cosa più importante, relativa all'aggiornamento del blog, è la nuova sezione: "I link di Yomiro".
Mirco Mastandrea.
domenica 16 maggio 2010
La mira indotta
domenica 9 maggio 2010
Allenamento Sumji Sura
lunedì 26 aprile 2010
Messa a punto: il punto d'incocco
Definizione di esperienza: "quando sbagliate una freccia, ovvero non sapete se l'errore è per colpa vostra o dell'arco, la vostra esperienza non è sufficiente".
Altra cosa che vi raccomandiamo è sceglietevi uno solo dei vostri colleghi più esperti e seguite unicamente le sue direttive.
Il punto d'incocco è la prima cosa da fare.
Generalmente fatto dal rivenditore o dal vostro istruttore, spesso ha una misura che si basa sull'asse appoggiato al rest, aumentato di 1/8 di pollice verso l'alto. Fatto salvo 1/8 in alto, suggeriamo invece prendere come asse la mezzeria del bottone berger. Se non avete il bottone, perché usate ancora l'arco scuola, mettete la base della squadretta sull'asse del foro filettato.
Vantaggi: qualunque sia la grossezza delle frecce che tirerete, potrete aggiustare il punto d'incocco operando solo sul rest senza dover rifare il punto sulla corda. L'asse della freccia premerà in mezzo al bottone, qualsiasi sia il diametro che userete. Il punto d'incocco un po' alto vi "perdonerà" un rilascio fatto male. Un punto d'incocco basso: no.
Verifica pratica.
(continua...)
domenica 18 aprile 2010
Prepararsi al tiro: il Kyudo.
Buona meditazione, Yomiro Tutjiri.
Mira nel rosso e prendi il giallo
venerdì 12 marzo 2010
Respirazione: la chiave di volta dell'arco (1)
"Bull Durham - Un gioco a tre mani" USA 1988, di Ron Shelton con Kevin Costner, Susan Sarandon, Tim Robbins.
"Insegnante di lettere anticonformista e appassionata di baseball sceglie ogni anno un giovane della squadra "Durham Bulls" al quale si dedica anima e corpo per farlo maturare in tutti i sensi. Un giorno, però, deve scegliere tra un pivello con "un braccio da un milione di dollari" ed un intelligente giocatore maturo che non ha mai cercato il successo..." (cfr. "Il Morandini, dizionario dei film" di Laura, Luisa e Morando Morandini - Zanichelli)
Vi ricordate questo film? Rammentate come Susan Sarandon riesce a risolvere il problema di Tim Robbins (il pivello) che lancia delle "bombe" dappertutto tranne che nel piatto del battitore?
Gli fa indossare, sotto i pantaloni della divisa, un reggicalze femminile!
Il lanciatore, distratto dalla "presenza" che gli accarezza le gambe, non pensa più alla paura di sbagliare...
Allora: vi possono insegnare la respirazione nel tiro con l'arco, ma quello che ne fate è sempre una cosa della vostra intimità. Detto più rudemente, come giocatore maturo: è sempre affare vostro.
Ma ci manca il tempo e la stagione dei Fita si avvicina. Vogliamo prepararci alle gare all'aperto. Meglio, si respira molto meglio all'aperto. In palestra non aprono mai le finestre per risparmiare il riscaldamento... Tirare dopo che hanno fatto una partita di pallavolo ti fa passare la voglia di controllare la respirazione...
Bene. Ora siete davanti al bersaglio. E' gara. E' scattato il giallo. Avete due frecce nel 10... e poco tempo per tirare la terza. Cosa fate?
A proposito, siete anche circondati dagli altri arcieri che hanno già finito la loro volee, che vi stanno osservando, l'arbitro vi guarda e il direttore dei tiri è pronto per fischiare... e aspettano tutti solo voi.
Bella pressione, non vi pare?
Allora voi fate come sempre avete fatto! Buttate fuori tutta l'aria dai polmoni e li svuotate completamente spingendo in dentro l'addome, fate un bel respiro profondo e portate avanti l'arco verso il bersaglio facendo uscire l'aria, andate in trazione riempendo i polmoni non più della metà della loro capacità, ancorate e, continuando l'azione di trazione, fate uscire l'aria mentre la corda vi "attraversa le dita".
Rilascio perfetto: 10! TRENTA.
Avete pensato alla vostra respirazione (o al vostro reggicalze). Null'altro.
Su questo argomento, che è la chiave di volta dell'arco, ci torneremo.
Un salutone, Mirco.
domenica 28 febbraio 2010
Recuperiamo i punti
Per alcuni è il punto di arrivo, per altri quello di partenza.
Qualsiasi sia il nostro obiettivo, la consapevolezza di poter fare di più è la cosa che ci accomuna tutti.
Si possono ridurre gli errori, non evitarli.
Quello invece che faremo noi è lavorare sulle imperfezioni.
Gli otto e i sette prima o poi arrivano (quando non sono dei tre o dei quattro), di questo parleremo poco; l'unica cosa è trovare la forza di ricominciare e dopo un tre fare un dieci aiuta molto a non "buttare" la gara.
Concentreremo invece la nostra ricerca e il nostro allenamento a risolvere il problema più grave: i "nove".
Bravo!... direte voi, magari facessi tutti nove. Ecco, questo è il punto: ci si accontenta di tirare frecce imperfette purchè i punti della volee facciano come somma il fatidico "ventisette".
Bisogna lavorare a risolvere le imperfezioni, gli errori si commettono e su questo non ci piove, ma le imperfezioni sono il vero problema dei punti perduti. Ci si accontenta di un nove, poi di un otto e infine si spera di non fare meno di sette, intanto i muscoli delle spalle si contraggono, e la mano della corda strappa, il braccio dell'arco diventa pesante e il morale scende alle ginocchia. Il risultato è che i punti fatti in allenamento sono sempre più lontani.
Riprenderemo presto il discorso, nel frattempo osservate il rilascio delle due atlete della finale femminile a Nimes del 2008 che ho trovato in questo link: http://www.youtube.com/watch?v=Uvbo66hLecM
Il rilascio - finale femminile Nimes 2008
venerdì 19 febbraio 2010
Galiazzo e Frangilli a Nimes 2008
Un saluto, Mirco.
http://www.youtube.com/watch?v=Wu6MjJcR51Y
mercoledì 17 febbraio 2010
L’arciere verso la competizione
L’ARCIERE VERSO LA COMPETIZIONE
Abbiamo programmato per il mese di marzo 2010 una serie di incontri di allenamento per migliorare le nostre performance. Quante volte abbiamo sentito dire: "In allenamento ho fatto 20 punti in più”.
Oppure: “Ho fatto bene nei tiri di prova ma poi la gara non ho più tirato bene”. Ciò in letteratura viene definito come “sindrome dei tiri di prova”. Cercheremo insieme qualche antidoto ma soprattutto useremo i tiri di prova per fare le prove e la gara per tirare bene.
PROGRAMMA MESE DI MARZO 2010
Primo InterventoRiscaldamento e tiri liberi
Tiri liberi: compilazione schede (lavoro a coppie)
Prime osservazioni e “misure”
Il meglio delle cinque volee
Completamento schede: il materiale personale
Secondo Intervento
Riscaldamento analisi e scomposizione del tiro
Esercitazione parte 1: “Le attuali tecniche di tiro”
Esercitazione parte 2: “Visualizzazione e concentrazione”
Esercitazione parte 3: “Le frecce di prova”
Tiri liberi: analisi e gestione dell’errore (lavoro a coppie)
Terzo Intervento
Esercitazione parte 4: “Riscaldamento e interferenze nel tiro”
Programma di allenamento personale: “Punte massime”
Preparazione mentale alla gara
Frecce di prova
Il meglio delle cinque volee
Quarto Intervento
Riscaldamento e tiri liberi
Esercitazione parte 5: “Autoanalisi dell’errore”
Ricominciamo daccapo: “Autogestione dell’errore”
Programma di allenamento personale: “Plateau”
Un caro saluto, Mirco.
arcmasta@gmail.com
domenica 14 febbraio 2010
Non ti "irare"
In questo blog parleremo di arcieria e di come affrontare le problematiche connesse alla tecnica di tiro e alla messa a punto del materiale.
Io "miro" e tu "tiri". In realtà è solo uno scherzo il verbo non è mirare o tirare ma semplicemente irarsi :-)
Non sottovaluteremo nemmeno il beneficio ottenuto dal praticare questo sport. Controllo di sé e rilassamento. Ottimo dopo una giornata intensa di lavoro sotto stress.
A presto, Mirco.